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Le Théâtre des Ombres

RASSEGNA INTERNAZIONALE DI TEATRO DI FIGURA 2004

Il programma :


Il gatto nero e il cinese


Il figlio di Croguennec


Una giovane rana
 

Fondato a Toulouse nel 1988 il Théâtre des Ombres è costituito a sua volta da membri della compagnia Théâtre de la Voie Lactée, e ha prodotto in questi anni più di quindici spettacoli; autore dei disegni e delle sagome è Christophe Bastien-Thiry che da 30 anni disegna e dipinge. In un piccolo teatro itinerante la compagnia presenta tre piccole storie che in qualche modo uniscono la tradizione e l’ironia degli spettacoli d’ombra del famoso Chat Noir parigino di fine Ottocento con la tradizione orientale. Delle tre storie presentate la seconda è ispirata al poema in prosa di Baudelaire “L’horloge” ed è una sorta di parabola sulla nozione di tempo.



 

Il gatto nero e il cinese

Che vita respira nel sospiro di un momento ? E’ da questa domanda che é nata l’idea di questa storia. La lettura della poesia « L’ orologio » é lo spunto per il punto di partenza : i cinesi vetono l’ora  nell’occhio del gatto.
Questione di luce che senza dubbio dilata la pupilla.

 Scena I
Nel decoro di piatti appesi ai muri di vecchie case l’immaginazione puo’ evadere. Sul bordo di uno di questi si puo’ vedere un personaggio, un Cinese, che cerca di sapere l’ora. Nessuno, nemmeno un conducente di risho puo’ informarlo. Un Gatto e’ là, ma non si lascia guardare negli occhi. Gli domanda se vuole sapere l’ora di adesso o di più tardi ! Di certo il Cinese non sa risponderea questa domanda ed e’ a disagio.. la sua agitazione aumenta quando vede passare una Ragazza. Il suo pensiero se ne va, allora…
Scena II
Il Cinese si ritrova con il Gatto he é sempre più presente e che vuole aiutarlo e gli propone di aprire un libro che gli predice l’avenire…All’inizio, incredulo il Cinese acceta di leggere nel libro la pagina che lo riguarda. Vede una ragazza malmenata da un Vecchio . Il Gatto sa di chi si tratta : sono la Ragazza tochinese e il Vecchio, il Magot.
Scena III
Il Cinese inconta la giovane tochinese e si propone di aiutarla, di accompagnarla. Ella  rifiuta. Il Magot, suo crudele maestro, sarà furioso se lo venisse a sapere. Vuole sposarla, ma lei si rifiuta. Il Cinese non puo’ restare senza far niente.
Scena IV
In effeti il Vecchio è in collera, la Ragazza é in ritardo. Non sopporta la resistenza della tochinese e la picchia . Lei chiama aiuto. Un Drago arriva al suo richiamo e incomincia una lotta con il Magot. Quest’ultimo finisce per scomparire. La Ragazza é infine libera e puo’ tornare a Tonchino per accompagnare suo Padre che vuole revedere il suo paese prima di morire.
Il Cinese chiede la mano della tonchinese. La Ragazza lo in,vita a venire l’indomani alla capanna di suo padre prima di mezzogiorno, seno’ più rardi saranno partiti.
 Scena V
Il Cinese si ritrova con il Gatto che gli chiede se la sua storia gli conviene. Il Cinese  é molto contento di quello che ha letto. Nel libro c’é scritto che incontrerà quella che ha sempre aspettato.
E’ impaziente di sapere che cosa succederà e chIede al Gatto la pagina del giorno dopo, questo giorno cosi’ dolce al suo cuore.
Dopo molte carezze ricevute, il Gatto finisce per cedere alla richiesta.
Scena VI
Ecco il  Cinese all’alba del nuovo giorno. Ma é troppo presto, allora va a pescare per uccidere il tempo. Ma non succede niente ed é stanco : si appisola. Durante il sonno, riempito di strane immagini, il tempo passa e quando si sveglia il sole é già alto in cielo. Che ore sono ? Arriverà in tempo prima della partenza ? Saranno già partiti ?
Scena VII
Peccato, il Vecchio e la Ragazza sona già partiti sui loro cammelli. La capanna é vuota, solamente una bambina racconta con le sue parole che la Ragazza che partiva piangeva molto.
Il Cinese realizza allora che la sua felicità se n’é andata. Un turbamento lo assale…
Scena VIII
Siamo di nuovo sul ponte con il Gatto, il Cinese rinnova la sua incomprensione alla strana domanda del Gatto. Il Gatto gli fa capire che é quasi mezzogiorno. Il Cinese sembra sollevato quando, vede di nuovo passare la ragazza con i suoi cesti. Il Cinese le si avvicina e si propone di aiutarla e di fare un po’ di strada con lei…
Scena finale
L’immagine si fissa, ritornano i piatti. Il tempo di un sogno, di un’esistenza, un mondo ha potuto esistere…
un mondo é forse sparito!!!

Programma

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Il figlio di Croguennec

Scena I – Sulla scogliera
Il vento di nord ovest soffia sulla terra bretone. Qui il vento é padrone. Sotto la burrasca due figure avanzano. Che cosa ci fanno cosi’ minuscole sotto il cielo ? Sono una Madre e suo Figlio, che si chiama Petit Jean.
Scena II – Vicino alla cappella
Con attanzione trasportano un nave di legno, un ex-voto che metteranno nella cappella vicino alla scogliera. E’ una goletta come quella del padre,  padre Croguennec, disperso durante una campagna di pesca in Islanda, cinque anni fa’. Davanti al calvario il Figlio promette alla Madre : « Andro’ a cercare mio Padre».
Scena III – La partenza
In primavera le navi sono pronte per la paetenza per l’ Islanda. A bordo i marinai cantano : sono contenti del grande largo che si apre davanti a loro. Peti Jean é preso come mozzo  a bordo della Marie Jolie. Partono. Questa notte passerano capo d’Irlanda.
Scena IV -  Passaggio del faro, notte in mare
I fari sono come delle persone. Con le loro dita fanno segnali a quelli che partono. La notte li prende. E’l’ultima prima di molto tempo, in Islanda, in questa stagione, il sole non tramonta dietro l’orizzonte. Niente giorno, niente notte… Petit Jean non capisce il perché. Allora per rassicurarsi scruta il cielo che conosce a memoria.
Scena V – L’arrivo al porto
Hanno attraversato il mare. Eccoli arrivati in Islanda emersa dai porti dove convergono le navi bretoni e normande.
Qualcuno dovra’ sapere che cosa é successo a Croguennec padre.
Scena VI – La taverna « Il merluzzo sgusciante »
Nelle taverne ci si ritrova, l’eccitazione per la pesca al merlizzo é a fior ddi pelle, ma i pescatori pensano anche con nostalgia al loro paese lontano. Petit Jean chiede di suo padre. Ma i ricordi di Croguennec sono confusi.
Scena VII – Sul ponte della nave
Petit Jean impara  il  mestiere : deve pulire il ponte  scivoloso e pericoloso della nave…quondo ha finito puo’ pescare. Non é difficile, i merluzzi si gettano sull’esca.
Scena VIII – Nel quadrato
A bordo le distrazioni sono sempre le stesse : nel quadrato si beve, si canta, si fuma, si sta insieme. E di Croguennec padre ? Boh ! « Non é ritornato » é cosi’ che si dice per i dispersi in mare, ce ne sono stati altri e altri ce saranno, perché parlarne !…sui tavoli le bottiglie e i bicchieri vanno e vengono, vanno e vengono sempre piu’ infretta. Aviso di tempesta.
Scena IX – La tempesta   X - A terra   XI  - Il carpentiere  XII - Il raccoglitore di alghe
Dopo una tempesta cosi’, bisogna ritornare a terra per constatare i danni. Per Petit Jean é il momento giusto per poter ineterrogare altre persone. Chede ai pescivendoli che fanno seccare i pesci sui sassi, poi al carpentiere che costruisce le barche con il legno dei relitti delle navi. Ed infine domanda al raccoglitore di alghe che servono per concimare. Alla fine Petit Jean non ha saputo niente di nuovo, sente sempre les stesse storie. E’ stanco. I suoi sogni diventano allora molto strani.
Scena XIII – L’orso e il tricheco
In sogno si ritrova su un pezzo di banchisa. Un tricheco viene a riposarsi ma disturba un orso nascosto sotto la neve.
Scena XIV – Le partenze alla pesca Ma la stagione avanza. Bisogna riprendere il mare per riempire le stive di pesce prima che l’inverno s’installi, dopo sarà troppo tardi. Allora senza sosta le navi solcano il mare alla ricerca di grandi banchi di merluzzi…Il tempo passa… in Islanda le notti sono ritornate. Una ad una le golette tornano al paese, ma la Marie Jolie ha voluto rimanere un po’ di piu’ e per sua sfortuna si é fatta prendere dall’inverno.
Scena XV – L’arrivo dell’inverno
In un istante il mare é diventato duro : é un sol blocco  che raggiela le navi al molo. Bisogna aspettare qui la primavera senza poter avertire il paese bretone là lontano.
Scena XVI – La madre
In Bretagna le navi sono tornate… meno quella di Petit Jean. La medre di Crocuennec  é folle d’angoscia. Tutti i giorni viene alla scogliera per spiare il mare. Le forze l’abbandonano.
Scena XVII - Il ritorno
L’inverno é finito in Islanda, le acque sono di nuovo libere. La squadra della Marie Jolie allarga le vele ! Si torna a casa !… Durante la prima notte Peti Jean fa un sogno.
Scena XVIII - L’affogo
Petit Jean cade in un’acqua fredda che lo intorpidisce. Cade encora e alla fine si riposa sul fondo di acque iridate.
Scena XIX – La risalita
Dolcemente la luce lo risveglia, lo innonda. Sale, sale in un’immensa chiarezza. Sa con una strana certezza che suo padre é là. E anche sua madre. E’ in pace. Il suo viaggio finisce qui, abbagliante.

Programma

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Une jeune grenouille – Una giovane rana

Abitava nella pallude una volta - La itou, la itou, la itou, lala
Una giovane rana bella quanto saggia - La itou, lala, la itou, lala et la itou, lala.

Arrivo un giorno un giovane rospo coevo - La itou, la itou, la itou, lala
Per parlarle di matrimonio - La itou, lala, la itou, lala et la itou, lala.

‘Mi pialerebbe’ disse lei, con spirito - La itou, la itou, la itou, lala
‘Ma il mio precettore mi vuole in matrimonio’- La itou, lala, la itou, lala et la itou, lala.

Ora disse il precettore, vecchio lucertola con occhio impudico - La itou, la itou, la itou, lala
‘Vattente, o ti do un colpo’ - La itou, lala, la itou, lala et la itou, lala.

‘Non importa’ disse il rospo ‘ti porto via stassera’ - La itou, la itou, la itou, lala
Andremmo insieme lontano per vivere questo bel sogno’ - La itou, lala, la itou, lala et la itou, lala.

‘Ah, che diavolo, è cosi che me la rubi ? - La itou, la itou, la itou, lala
Ti do un colpo fatale con la mia ciabatta’ - La itou, lala, la itou, lala et la itou, lala.

Il giovane rospo a questa ingiuria mortale - La itou, la itou, la itou, lala
Tiro la spada e gli mozza la testa - La itou, lala, la itou, lala et la itou, lala.

Ma inseguito dalla forza della legge - La itou, la itou, la itou, lala
Si soffoca nel fondo d’un precipizio - La itou, lala, la itou, lala et la itou, lala.

La giovane rana cosi abbandonata - La itou, la itou, la itou, lala
Si annego nel caminetto - La itou, lala, la itou, lala et la itou, lala.

Cosi in memoria di questa storia crudel - La itou, la itou, la itou, lala
Si è fatta erigere la torre d’Eiffel - La itou, lala, la itou, lala et la itou, lala.


Programma

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